Presentazione della pedagogia Willems®

L’approccio

La proposta pedagogica di Edgar Willems si basa sulle relazioni psicologiche tra la Musica, l’essere umano e il mondo creato.

Lo studio dei loro elementi costitutivi e dei rispettivi ordini ha permesso di elaborare una progressione che si ispira direttamente ad essi e li rispetta.

Lo sviluppo del linguaggio musicale avviene in modo analogo a quello della lingua madre.

È un’educazione musicale attiva che richiede ricettività, impregnazione, riproduzione, ma anche autoespressione e inventiva.

Obiettivi

Obiettivi musicali

  • Far amare la musica, innanzitutto come linguaggio, ma anche come arte e scienza, praticandola con gioia;
  • stabilire le basi dell’arte musicale sviluppando l’orecchio musicale e il senso ritmico, precedendo e preparando la pratica del solfeggio (formazione musicale), dello strumento e di qualsiasi altra disciplina musicale;
  • coltivare l’apertura al linguaggio e all’arte della musica di epoche e culture diverse.

Obiettivi umani

  • sollecitare tutte le facoltà sensoriali-motorie, emotive, mentali e intuitive (inventive e creative)… per svilupparle e armonizzarle tra loro.

Obiettivi sociali

  • per rivolgersi a tutti (bambini, adolescenti o adulti…) indipendentemente dalle doti iniziali, dall’età e dalle origini;
  • sfruttare la situazione dei piccoli gruppi per coltivare la ricchezza e le esigenze dell’incontro con gli altri (ascolto, espressione di ciascuno, comunicazione);
  • incoraggiare l’estensione di questa attività all’ambiente educativo generale, ad esempio nella “musica per famiglie”.

Progressione pedagogica

La vita precede la coscienza e deve quindi avere la precedenza sulle forme.

L’insegnante è quindi invitato a realizzare momenti di vita attraverso le diverse qualità del suono, del ritmo, della melodia, dell’armonia primitiva, classica o moderna, del canto, delle canzoni e del movimento del corpo.

La progressione prevede 4 gradi, non legati all’età ma al livello di musicalità.
Così, il 1° grado, ad esempio, può durare un anno o 3 corsi!…

1° grado – Iniziazione musicale

Fase introduttiva, dove l’esperienza orale e concreta, la rivelazione dei fenomeni musicali, il risveglio dell’interesse, l’adesione, la partecipazione attiva e le iniziative, l’attaccamento al funzionamento globale, verso la nascita di atti giusti e della bellezza in tutti.
Il piano generale di una lezione introduttiva di musica si basa su quattro parti principali:

  • sviluppo uditivo e vocale
  • battito di mani ritmico
  • canzoni
  • movimenti naturali corporal

2° grado – Iniziazione musicale

Un’estensione più consapevole del primo livello: alcuni fenomeni musicali, sia uditivi che ritmici, vengono trascritti graficamente, con maggiori esigenze, più memoria, più consapevolezza relativa, introduzione della simultaneità, sia melodica che ritmica.

3ª grado – Iniziazione pre-solfeggio e pre-strumentale

Periodo di messa in ordine di tutti i fenomeni sperimentati, realizzando in modo omogeneo il passaggio dal concreto all’astratto: vari ordini, introduzione della lettura e della scrittura sulla base della relatività (senza chiavi), lateralizzazione del corpo, applicazioni strumentali, tra l’altro su rintocchi cromatici.

4° grado – Solfeggio vivente e didattica strumentale

Il solfeggio vivente è un’alfabetizzazione considerata come uno dei fiori all’occhiello dell’educazione musicale, dove, oltre alla lettura e alla scrittura ritmica, melodica e armonica, rimane presente l’improvvisazione.
Il linguaggio musicale continua a essere considerato come un tutt’uno attraverso tutti gli stili e i periodi. Le organizzazioni modali e tonali si sviluppano in linea con il ruolo che l’uomo ha assegnato loro nell’evoluzione del suo linguaggio espressivo.

L’educazione strumentale (tutti gli strumenti), che inizia in parallelo, segue organicamente l’educazione pre-sologica e pre-strumentale.
Mette la musica prima dello strumento e la vita prima della perfezione formale.

La pratica strumentale si svolge contemporaneamente in quattro aree diverse e complementari:

  • giocare a orecchio, riproducendo canzoni o musiche ascoltate e memorizzate senza supporto scritto;
  • giocare leggendo, orientato alla lettura a prima vista
  • gioco di memoria, dedicato all’interiorizzazione e all’interpretazione della letteratura artistica musicale;
  • Improvvisazione, che deve essere praticata fin dall’inizio, durante la quale si creano stati d’animo, giochi musicali con lo strumento e invenzioni a partire dalla musica stessa (ritmica, melodica e armonica).

Si sviluppa un atteggiamento musicale che si avvale delle fonti vitali del ritmo e della vita di relazione dei suoni, al fine di ottenere una tecnica strumentale.

Questo atteggiamento mantiene la spinta interiore e contribuisce al fiorire della musicalità, con un progresso strumentale che proviene dalla musica stessa, vissuta, sentita e pensata “da dentro”…

Pratica musicale collettiva: il canto corale e l’orchestra, disponibili anche come ensemble vocali e di musica da camera, completano e ampliano il campo delle realizzazioni musicali e artistiche.
Il lavoro collettivo trae le sue risorse dall’autonomia e dalla musicalità sviluppata durante il lavoro vocale e strumentale individuale.